LA RANA E IL RAGNO (di Sabrina Ginocchio) - Sabrina Ginocchio

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Anche oggi, la rana osserva un ragno che con cura e agilità rattoppa la sua ragnatela. «Perché tutti i giorni ti affanni a sistemare una cosa che il giorno dopo è distrutta?», chiede perplessa la rana.
Il ragno, facendo una capriola tra un filo e l’altro, le spiega: «La ragnatela mi serve per procurarmi il cibo. Devo rassettarla ogni volta, come fanno i pescatori con le loro le reti».
«Tutta questa fatica per acciuffare due mosche! Con la mia lingua appiccicosa ne prendo molte di più!», la rana ridendo lo prende in giro.  
«Facciamo una gara? Vediamo a fine giornata chi ha preso più insetti!», propone il ragno.
La rana accetta la sfida e inizia a saltellare di qua e di là srotolando la sua lingua adesiva. Gli insetti non hanno scampo.
Quando la giornata è quasi terminata, la rana osserva il suo secchio pieno di animaletti ed è soddisfatta per il suo bottino. Si dirige verso il ragno fiduciosa di vincere, ma ha un’inaspettata sorpresa: la ragnatela è piena zeppa di insetti di ogni tipo. La rana non può rischiare di perdere dopo tutti quei salti e quella fatica!
L’avversario sta dormendo in un angolino, proprio come fanno i pescatori che riposano nell’attesa di raccogliere le reti. La rana ne approfitta e, in silenzio, allunga la lingua verso la ragnatela per rubare gli insetti al ragno. Ma i robusti fili della tela imprigionano anche la sua lingua e per liberarsi deve chiedere, tutta rossa di vergogna, aiuto al ragno, perdendo così la sfida.

 
 
Nelle sfide bisogna sempre essere leali


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