“Un’effimera illusione” una sorte di doppia vita scritta da Gina Cambareri

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“Un’effimera illusione” una sorte di doppia vita scritta da Gina Cambareri

Sabrina Ginocchio
Pubblicato da il BLOG di Sabrina Ginocchio in b... come BUONA lettura · Mercoledì 09 Ago 2023
Tags: GinaCambareriSabrinaGinocchio
Caviardage di UN'EFFIMERA ILLUSIONE

 In attesa del suo destino lei non demorde e alloggia nella realtà.
Volere è potere, ma non è così scontato.
A volte bisogna attendere le occasioni che il destino ha in serbo per te e nel mentre si deve andare avanti.

Cosa ci svela la copertina:
La copertina ci mette in mostra due ragazze, una con i capelli biondi e lisci, l’altra mora e riccia. Sullo sfondo due città diverse. Cosa le unirà? Questa è la domanda che mi sono posta
 
Trama:
Il romanzo, a capitoli alterni, narra le vicissitudini avvenute in epoche e luoghi diversi, dal 1943 ad oggi, affrontate dalle due protagoniste, Ginevra e sua nonna Giovanna, detta Gio’, legate tra loro da un profondo legame di affetto. Le storie parallele delle due donne si rivelano, per Ginevra, attraverso la scoperta nel 2019 a Verona del duplice omicidio della madre Rosa e della nonna Gio’, avvenuto nella loro abitazione. Ginevra si sente moralmente responsabile, perché non si era recata immediatamente a casa delle stesse, a seguito di una preoccupante chiamata da parte della madre. Un messaggio sul suo cellulare, infatti, la fa deviare verso l'aeroporto per riabbracciare Vittorio, sua vecchia fiamma; insieme a lui trascorre diverse ore, fino a quando riceve una nuova telefonata della madre: «Ci stanno uccidendo…» Nel capitolo successivo ci troviamo, invece, nel 1943, in un paesino della Calabria, in chiesa, dove Giovanna, ormai vedova, sposa per procura un americano che neppure conosce. Questo per avere la possibilità di emigrare a New York, grazie all’aiuto del parroco don Fulgenzio, e sfuggire alle persecuzioni razziali degli ebrei, da parte del regime fascista.

Le mie considerazioni
“Continuo a vagare per la casa alla ricerca, smaniosa, di qualcosa o meglio di qualcuno, ma so che, pur aprendo tutte le porte ed entrando in tutte le stanze, non riuscirò a ritrovare più il mio mondo.”
L’autrice con il primo capitolo, personalmente lo considero il prologo, si diverte a farci credere che stiamo per leggere un giallo, ci aspettiamo un’indagine con tanto di polizia, invece nulla di tutto ciò. O meglio, c’è un doppio omicidio, la mamma e la nonna di Ginevra sono state assassinate e solo alla fine scopriremo il perché e chi ha commesso i delitti.
L’autrice, Gina Cambareri, con maestria ha dato voce a due storie, a due archi temporali differenti, i capitoli si alternano tra le due protagoniste: Ginevra e sua nonna Giovanna.
Il romanzo inizia ai giorni nostri con Ginevra, donna insoddisfatta, è una dottoressa, è sposata con due figli, ma il suo matrimonio non è perfetto. Il suo cuore continua a sentire il richiamo di Vittorio. Lei più volte si sente in colpa per questo suo sentimento, ma il destino le darà la giusta soluzione.
“L’ultimo passaggio, penso ingenuamente che sia la rasatura dei capelli, l’ultimo modo per farci sembrare tutte uguali, in realtà, mi sbaglio perché manca l’ultimo gesto di crudeltà, cioè l’incisione, sul nostro braccio, di un numero identificativo.”
Con Giovanna, l’altra protagonista, ebrea, nonché la nonna di Ginevra, ci troveremo nel passato precisamente durante la Seconda guerra mondiale. Una donna forte che per il bene dei propri figli ha trovato la forza di rimanere viva e superare il male vissuto ad Auschwitz. Alla fine, sarà un uomo a salvarla da quel tunnel: Victor.
Vittorio e Victor, anche voi avrete notato la fatalità dei nomi. Il passato che ritorna e chiude i cerchi e… mi fermo per non spoilerare.
Mi ha colpito il modo in cui l’autrice ha gestito la narrazione di queste due protagoniste, alternando i capitoli ha creato una dose di curiosità che mi portava a iniziare la lettura del nuovo capitolo.

 
B… come Buona lettura.






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