“Il rosmarino non capisce l’inverno”, le donne raccontate da Matteo Bussola

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“Il rosmarino non capisce l’inverno”, le donne raccontate da Matteo Bussola

Sabrina Ginocchio
Caviardage di IL ROSMARINO NON CAPISCE L'INVERNO
Il presagio ti copre le spalle e ti apre il cancello.

Cosa ci svela la copertina:
Una ragazza con gli occhi lucidi, con un paio di cerotti sul viso tiene in mano un vaso di rosmarino. I fiocchi di neve appaiono come piccole lucine bianche che riscaldano l’atmosfera.

Trama:
Una donna sola che in tarda età scopre l'amore. Una figlia che lotta per riuscire a perdonare sua madre. Una ragazza che invece non vuole figli, perché non sopporterebbe il loro dolore. Una vedova che scrive al marito. Una sedicenne che si innamora della sua amica del cuore. Un'anziana che confida alla badante un terribile segreto. Le eroine di questo libro non hanno nulla di eroico, sono persone comuni, potrebbero essere le nostre vicine di casa, le nostre colleghe, nostra sorella, nostra figlia, potremmo essere noi. Fragili e forti, docili e crudeli, inquiete e felici, amano e odiano quasi sempre con tutte sé stesse, perché considerano l'amore l'occasione decisiva. Cadono, come tutti, eppure resistono, come il rosmarino quando sfida il gelo dell'inverno che tenta di abbatterlo, e rinasce in primavera nonostante le cicatrici. Un romanzo in cui si intrecciano storie ordinarie ed eccezionali, che ci toccano, ci interrogano, ci commuovono.

Le mie considerazioni:
“A cosa pensa una donna quando lascia qualcuno? Quando si innamora senza scampo? Quando non viene ritenuta all’altezza, quando le dicono che è troppo o troppo poco, quando…”
L’autore, Matteo Bussola, ci accoglie con una raffica di domande, una più impegnativa dell’altra. La lettura inizia con una pagina e mezza di interrogativi profondi che scuotono il cuore del lettore.
E le risposte?
Arrivano con garbo. L’autore con delicatezza attraverso ben 18 racconti brevi, 18 protagoniste ci snocciola con delicatezza le varie risposte.
I racconti non li ho letti tutti insieme, a volte li ho intervallati con altre letture. Per ogni racconto, per ogni personaggio, per ogni argomento sviluppato nella narrazione provavo il bisogno di prendermi il giusto tempo per decantare ogni messaggio. I racconti in un primo momento appaiono slegati tra di loro, ma non è così. L’ autore come una ricamatrice ha mimetizzato il filo di unione, con la sua penna ha gestito l’intreccio e ha messo in evidenza il filo nel momento opportuno.
“A Vera tornò in mente quella cosa che aveva sentito dire, che il cane intelligente obbedisce, mentre quello più intelligente sa quando disobbedire. Pensò che lei aveva obbedito tutta la vita e che, alla fine, non le era servito a molto.”
Il titolo mi ha incuriosito, sono sincera, l’ho comprato e letto perché adoro il rosmarino, mi piace la pianta e il suo profumo. Il suo nome deriva dal latino "ros marinus" e significa "rugiada del mare", a marcare il suo habitat naturale lungo la costa mediterranea e la rugiada che penetra nei suoi fiori azzurri durante la notte.
Terminato di leggere il libro mi sono detta: “Non è vero che L’uomo non capisce le donne”.
Vorrei incontrare Matteo Bussola per chiedergli se dietro al suo titolo si nasconda il mio pensiero. L’autore ha dimostrato di conoscere bene le donne, di essere un ottimo osservatore e di saper cogliere le sfaccettature senza mai giudicarle.  
 B… come Buona lettura.







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